La band racconta così il nuovo lavoro, nato da un periodo complicato: “Cosa Resta è un album che arriva dopo un lungo periodo, sicuramente lo stop della pandemia ha dilatato i tempi, questo ha creato all’interno del progetto quasi un cortocircuito temporale.
Solo alla fine siamo riusciti a riconoscere che nonostante gli stop c’era qualcosa che teneva insieme bene tutto quanto.
In tutte le tracce ci raccontiamo, usando un sound che mescola rock, indie, alternative e pop e strizza l’occhio all’universo anglosassone. In mezzo ci sono le parole a volte di protesta, a volte di sconfitta per descrivere soprattutto l’insofferenza verso schemi predefiniti e modalità di vita che ci incastrano i ruoli, aspettative e obblighi. Cosa Resta è un disco con dentro tanta fame di libertà”